Facciata Palazzo Litta

Palazzo Litta

Cenni storici

Considerato uno dei più rappresentativi e ben conservati esempi di barocchetto lombardo, Palazzo Litta ha però radici più antiche.

Francesco Maria Richini costruì, tra il 1642 e il 1648, il nucleo originario del complesso per il conte Bartolomeo Arese. Il Conte era membro di una delle più influenti famiglie della Milano spagnola, nel 1660 insignito della carica di Presidente del Senato.

La grande dimora era dotata di un giardino che arrivava a lambire i bastioni del Castello Sforzesco. Divenne uno dei principali punti di riferimento della vita sociale e politica della città e fu teatro di memorabili ricevimenti.

Dell’edificio seicentesco si conserva, oltre all’impianto generale della parte nobile, il cortile d’onore. Questo era caratterizzato dall’ampio loggiato con sistema architravato su colonne doriche binate e pilastri cruciformi agli angoli.

Nel 1674 il palazzo passò in eredità alla figlia di Bartolomeo Arese, Margherita, moglie di Fabio III Visconti Borromeo Arese, e alla metà del secolo successivo alla famiglia Litta.

Settecento

È a partire dalla metà del Settecento che il complesso acquistò la veste barocchetta che ancora oggi lo distingue, con la realizzazione dello scenografico scalone d’onore, opera di Carlo Giuseppe Merlo, parzialmente distrutto durante il bombardamento dell’agosto 1943 – che incredibilmente risparmiò il resto del palazzo – e ricostruito nell’immediato dopoguerra, e la decorazione pittorica delle sale del piano nobile, affidata in gran parte alla bottega di Giovanni Antonio Cucchi. L’artista affrescò sulla volta della maestosa sala da ballo del palazzo, meglio nota come Sala degli Specchi, la grande scena raffigurante l’Apoteosi di un Litta.

Tra il 1752 e il 1761 Bartolomeo Bolli realizzò la nuova facciata del palazzo, costituita da due corpi ad andamento orizzontale e uno centrale più alto e aggettante.

Dall’Ottocento ad oggi

Venduto all’asta nel 1873, il palazzo fu rilevato dalla Società Ferroviaria Alta Italia per passare nel 1905 alle Ferrovie Italiane, diventando quindi proprietà del Demanio dello Stato. Dal 1996 il complesso è rientrato nel patrimonio indisponibile dello Stato.

Nel febbraio 2007 la porzione più ampia e preziosa del complesso monumentale di Palazzo Litta è stata consegnata al Ministero per i beni e le attività culturali e per esso all’allora Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, oggi Segretariato regionale.

Oggi il palazzo è sede ministeriale di buona parte degli istituti periferici della Lombardia: oltre al Segretariato regionale, vi trovano spazio la Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Milano, la Soprintendenza ABAP per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese e la Direzione regionale Musei Lombardia.

Aperto al pubblico in occasione dell’evento internazionale del Salone del Mobile, che attira ogni anno a Milano migliaia di visitatori, il palazzo è visitabile anche in occasione di altre importanti iniziative quali mostre, convegni, presentazioni, organizzate dal Ministero della Cultura o attraverso concessione d’uso temporaneo a soggetti esterni, contribuendo così a garantire le migliori condizioni di fruizione, valorizzazione e conoscenza del patrimonio culturale che sono tra gli obiettivi istituzionali del Ministero.